Sapevo che non sarei più stata male come prima…
Salve, sono Pierina Bet, residente a Teson di Concordia Saggittaria, nella provincia di Venezia. Sono portatrice di una protesi della valvola mitralica biologica. Sono stata tempo addietro paziente del S. Orsola-Malpighi, poi, dopo un periodo di cura altrove, sono tornata a Bologna, dove sono tuttora e dove penso di restare, dato che mi trovo molto bene.
La mia storia cominciò nel ’94, con forti dolori al torace, gonfiore allo stomaco e stanchezza alle gambe; stavo così male da non riuscire a respirare. Pareva che questo fosse dovuto al fatto che la valvola mitralica perdeva e portava a problemi di ossigenazione. I dolori al petto erano talmente forti che mi costrinsero a fare una visita specialistica. Mi consigliarono il Dott. Rugolotto di Treviso, che nel 1994 mi sottopose al primo intervento per insufficienza mitralica.
Dopo l’intervento la situazione parve migliorare, rimanendo stabile per un po’. Poi però ricomparsero i problemi, con episodi di dispnea da sforzo, crisi ipertensive ed edema polmonare acuto. Venni ricoverata d’urgenza presso l’ospedale di Portogruaro. Da qui iniziarono i problemi ai polmoni, con conseguente assunzione di vari antibiotici. Cercai poi di avere altri pareri e iniziai a peregrinare per altri ospedali: San Donà di Piave e Jesolo. Finalmente uno pneumologo venne chiamato per un consulto sul mio caso. Io ero molto preoccupata, non mi sentivo tranquilla perché il tempo passava e non si risolveva nulla. Il Dott. Rugolotto, d’accordo con lo pneumologo di Treviso chiamato per un consulto, mi consigliò l’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, Centro per la cura dell’Ipertensione Polmonare; preferì indirizzarmi lì in quanto centro specializzato nella patologia. Per la prima volta sentivo parlare di Ipertensione Polmonare.
Per circa quattro anni sono stata seguita a Bologna con due visite annuali. Poi nel 2011 mi ricoverarono per programmare ed effettuare i vari esami, così da poter valutare la situazione in preparazione del secondo intervento alla valvola mitralica.
Il 26 agosto 2011 venni operata (questa volta a Bologna) per la seconda volta alla valvola mitralica, e posso dire che mi sono sentita miracolata; ricordo che prima di entrare in sala operatoria piangevo di felicità, perché sapevo che quando mi sarei risvegliata, non sarei più stata male come prima. Dopo l’intervento infatti mi sono sentita rinata.
Dopo circa quattro giorni in terapia intensiva, i dottori mi scollegarono tutti i vari tubi e macchinari che avevo in sala rianimazione. Da quel momento iniziai a respirare da sola: è stato come rinascere, veramente un altro mondo!
L’anno dopo ebbi un altro problema: un ricovero d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale di Portogruaro per un episodio di astenia e lipotimia. Si decideva di impiantarmi il pace maker. Io però ho voluto assolutamente parlare con Bologna prima di entrare in sala operatoria e chiedere un loro parere. Bologna mi diede il via libera e, a settembre del 2015, a Portogruaro mi impiantarono il pace maker. Il controllo successivo a Bologna andò bene. I medici confermarono che il pace maker era stato impiantato bene. Devo anche dire che ho avuto un problema all’anca che mi comprometteva l’esito del test dei 6 minuti (6MWT, ndr) e per questo problema avrei dovuto essere operata. Il Dott. Palazzini mi diceva sempre però che “Se riusciamo ad evitare l’intervento, è meglio”. Quindi cercavo di non forzare mai l’anca e di riposarmi appena ne sentivo la necessità. In questo modo, dosando le energie e seguendo i consigli di Bologna, tutto andava avanti liscio.
Per la camminata non superavo i 430 metri, ma i medici di Bologna erano ugualmente contenti, poiché erano a conoscenza del problema all’anca.
Il Dott. Rugolotto mi chiamava spesso per sapere come stavo e per vedere quali esami avevo fatto a Bologna. Sempre si fotocopiava la mia documentazione clinica per tenersela e studiarsela e si offriva di collaborare con Bologna qualora ne avessi avuto bisogno.
Ora svolgo una vita quasi normale per la mia età – quasi ottantenne – seguo l’orto, il pollaio, pulisco il cortile, faccio da mangiare a mio cognato e seguo la casa; mi tengo in forma con l’alimentazione e il movimento. A Bologna le cose le dicono sempre in faccia: “Lei deve calare di peso! Deve fare una dieta più variata e modificare il modo di alimentarsi!”
Mi hanno dato una tabella per la dieta e, seguendo i loro consigli, sono passata da 73 a 64,5 kg. Posso proprio dire di essere arrivata al posto giusto nel momento giusto. Sono molto tranquilla e serena e riesco a vivere la vita al meglio (anche se la vecchiaia avanza). Sono anche contenta dei miei anni, perché posso dire di riuscire a fare praticamente tutto.
Sento di essere seguita nel migliore dei modi in un centro altamente competente. Sono in terapia con Eutirox, Eskim (olio di pesce), Lanoxin, Triatec, Coumadin, Torvast, Allopurinolo, Metformina.
Ringrazio non solo i dottori dell’ospedale di Bologna per avermi salvata, ma anche il Signore per avermi dato la forza di affrontare e superare tutto nel migliore dei modi. Ringrazio particolarmente il Dott. Palazzini per avermi seguita e tenuta sotto controllo durante tutte le visite e per avermi assistito e aiutato in questo percorso; ringrazio tantissimo il Prof. Galiè che inquadrò perfettamente il problema fin da subito durante la primissima visita e per avermi preso in carico. Ringrazio anche tutto il personale dell’ospedale di Bologna per avermi curato e fatto rinascere.
di Pierina Bet