Da subito i miglioramenti con la terapia
Nel dicembre 2002 ebbi un bruttissimo incidente stradale. Mi investirono e mi si ruppe il bacino. Rimasi cinque mesi a letto e quando uscii non riuscivo a camminare autonomamente, quindi fui costretta a dotarmi prima di un deambulatore, poi di un paio di stampelle. Le utilizzai fino a maggio 2003.
Prima dell’incidente avevo già problemi di respiro, non riuscivo a fare le scale, mi dovevo fermare spesso a prendere fiato, non riuscivo a fare molto in casa, avevo spesso l’affanno e soprattutto avevo labbra e mani blu.
Ricordo che andai da un medico della zona con questi sintomi e lui mi prescrisse un’Aspirinetta, che non risolse affatto il problema. Ipotizzò l’ipertensione polmonare e mi consigliò di andare in una struttura più grande. Seguii il suo consiglio e nel nuovo ospedale mi sottoposero ad alcuni esami. Qui i medici cominciarono a parlare di ipertensione polmonare. Io non avevo mai sentito parlare di questa malattia, conoscevo solo i sintomi perché mi complicavano molto la vita.
Devo confessare che sono una paziente molto difficile, ansiosa, non mi curerei mai e vorrei lasciare sempre perdere tutto. Sono la disperazione delle mie figlie, soprattutto di quella che è medico.
Dopo la diagnosi cominciammo subito a documentarci in internet e trovammo il Centro di Bologna per l’ipertensione polmonare diretto dal Prof. Nazareno Galiè. Le mie figlie telefonarono e dopo qualche giorno ci convocarono per la prima visita, nel corso della quale fu anche fissato un breve ricovero. Era il 2003. La prima visita fu fatta dal Prof. Galiè in persona, assistito dalla Dott.ssa Manes. Inquadrò subito il mio carattere e come prima cosa mi disse: “Buttiamo via le stampelle!”
Ero terrorizzata, entrai quasi in panico perché temevo di cadere. Un’infermiera molto gentilmente mi prese sotto braccio e mi fece fare alcuni passi. Stavo poco alla volta recuperando fiducia in me stessa e non mi pareva vero. Se non fosse stato il Prof. Galiè ad intervenire con così tanta fermezza, io girerei ancora con le mie stampelle. Grazie Professore! Questa è stata la “prima piccola grande vittoria” per la quale le sono molto riconoscente! Camminavo da sola e senza alcun aiuto: quasi un sogno! Tutti usarono con me la massima pazienza e gentilezza. Grazie a tutti!
Poi arrivò il ricovero e l’appuntamento col primo cateterismo, che mi fece personalmente il Prof. Galiè con la Dott.ssa Manes. Ero molto agitata, disperata! Insieme il Prof. Galiè e la Dott.ssa Manes con infinita umanità cercarono in tutti i modi di tranquillizzarmi. Piangevo, ero terrorizzata, volevo le mie figlie! Volevo scappare! Il tutto poi si risolse in pochi minuti, in molto meno di quel che temevo. Fui totalmente autonoma da subito, cioè pochi secondi dopo l’esame.
Dopo gli accertamenti è risultato che la mia ipertensione è familiare, per cui anche le mie figlie sono state sottoposte ai vari controlli. Fortunatamente per loro l’esito è stato negativo.
Una volta a casa le mie figlie insistettero affinché continuassi a camminare senza stampelle, dato che in ospedale non le utilizzavo già più. Iniziai la terapia prescritta dal S. Orsola-Malpighi e da subito si videro i primi miglioramenti. Le mani e le labbra non diventavano più blu, l’affanno era sparito e mi affaticavo molto meno. In verità mi sentii subito molto meglio e ripresi anche a fare i miei lavori di casa.
Ora salgo a Bologna per i controlli ogni 6 mesi. In casa sono praticamente autonoma, faccio da mangiare, lavoro, seguo i nipotini, mi sento bene. Sono molto contenta. Le stampelle e il deambulatore sono un lontano ricordo. Sono in terapia con Revatio e Opsumit.
Durante i controlli chiedo sempre alla Dott.ssa Manes: “Sono guarita, dato che mi sento così bene?’ La sua risposta finora è stata inesorabilmente: “No, però continui a riguardarsi!”
Al S. Orsola-Malpighi ho trovato sempre personale pieno di attenzione per me, sempre mi venivano a controllare durante il ricovero, per accertarsi delle mie condizioni. Sono molto competenti. Grazie di cuore al Prof. Galiè, alla Dott.ssa Manes e al Dott. Palazzini, bravissimo e che ultimamente mi fa i cateterismi. Grazie a tutta l’équipe medica per la loro professionalità. Un ringraziamento particolare va anche al Dott. Luca Negro, che mi ha seguito per diverso tempo a Bologna, ma che da alcuni anni si è trasferito in un altro ospedale vicino a Lecce.
di Rosaria Argini