Efficienza e velocità… mi hanno salvato la vita
Già dall’età di tre anni ebbi problemi ai polmoni, mi fu infatti riscontrato un empiema (raccolta di pus in una qualunque cavità corporea, ndr) polmonare per cui fui operato con l’asportazione della base del polmone sinistro, mentre la parte superiore destra si atrofizzò; il mio polmone sinistro era a metà servizio e io, comunque, compensavo bene con l’altro.
Da allora sono sempre stato bene, ho fatto una vita normale e mio padre mi raccomandava sempre di non fumare, ricordandomi di aver avuto quel problema da piccolo.
Tutto è proseguito bene fino al 2008, quando sono andato in vacanza in montagna a San Martino di Castrozza e a un certo punto, nel bel mezzo di una passeggiata, ho cominciato ad avvertire uno strano senso di affanno, a me sconosciuto. Rientrato in albergo pensando che non fosse nulla di grave, mi sono messo a riposo e ho aspettato. Il disturbo non accennava a diminuire; nel frattempo mi sono venute le unghie blu. Così ho chiamato il medico che mi ha visitato e mi ha consigliato il ricovero immediato all’ospedale di Feltre. Lì mi hanno fatto tanti esami e mi hanno visitato diversi medici fino a quando uno in particolare ha sospettato l’ipertensione polmonare.
Io non avevo mai sentito parlare di questa malattia e così mi sono incuriosito e allo stesso tempo preoccupato un po’. Ho pensato alla mia famiglia e al mio lavoro.
Questo medico mi ha consigliato di rivolgermi subito al S. Orsola-Malpighi di Bologna dove c’è un centro specializzato per questa malattia. Qui, nel giro di pochissimi giorni, vengo ricoverato e conosco il Prof. Galiè.
Dopo circa una settimana di degenza, durante la quale mi rifanno esattamente tutti gli esami e altri nuovi, a un certo punto, si sospetta l’amilidosi, che però viene fortunatamente esclusa a seguito di specifici esami. Intanto mi informo su questa amilidosi e scopro che è una malattia incurabile, peggiore dell’ipertensione polmonare, perché l’amido che si forma all’interno dell’organismo corrode tutti gli organi vitali che devono poi essere trapiantati. L’amilidosi viene fortunatamente esclusa. Io mi sento più sollevato anche se il problema respiratorio persiste.
I medici, dopo ulteriori indagini scoprono la causa del mio affanno, identificando un caso di ipertensione polmonare idiopatica. Il Prof. Galiè mi spiega esattamente come stanno le cose e io, fiducioso, inizio la terapia con Revatio e anticoagulante. Vengo dimesso ed esco dalla struttura di Bologna molto sollevato e tranquillizzato. Il mio stato di salute in breve tempo si normalizza e stabilizza. Io sto finalmente bene.
Da allora, 2008, faccio tutto, sono sempre in cura al S. Orsola-Malpighi e i miei controlli hanno cadenza semestrale. Ho ripreso la mia attività lavorativa di collaudo auto e all’età di 81 anni posso ritenermi contento di fare il “fattorino” a mio figlio ed essere impegnato tutto il giorno in giro per clienti. Il lavoro mi tiene occupato mentalmente e fisicamente e mi gratifica moralmente. Mi sento molto fortunato, rispetto ad alcune storie di altri pazienti, perché ho risolto il problema in un tempo relativamente breve, grazie a quel medico di Feltre che mi ha mandato subito a Bologna dove il Prof. Galiè ha individuato e risolto il mio problema.
di Luigi Righi